La Via degli Dei da Bologna a Firenze

Regione di partenza:

Regioni attraversate: ,

Dati La Via degli Dei da Bologna a Firenze

Punto di partenza

Bologna

Punto di arrivo

Firenze

Tappe

6

Tempo di percorrenza

4-6 giorni

Contatti e risorse La Via degli Dei da Bologna a Firenze

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Mappa La Via degli Dei da Bologna a Firenze

Descrizione La Via degli Dei da Bologna a Firenze

La Via degli Dei, da non confondere con il Sentiero degli Dei (costa amlfitana) è un percorso di 120 Km che Bologna a Firenze La Via degli Dei tocca 14 centri abitati (di cui 3 piccoli comuni).

La Via degli Dei è una strada molto antica, veniva utilizzata già nel VII secolo a.C. per collegare Fiesole (città in provincia di Firenze cantata da Carducci in un componimento delle Rime Nuove) e Felsina (nome etrusco di Bologna). Nel 187 a.C. i Romani costruirono in corrispondenza di questo tracciato una strada attraverso gli Appennini denominata Flaminia Militare.

l nome attuale del cammino proviene invece da alcune località che attraversa, come Monte Venere e Monzuno (Mons Iovis, ovvero Monte di Giove), i cui appellativi derivano dalle divinità della mitologia classica. Il punto di partenza (o di arrivo) della Via degli Dei è Piazza Maggiore a Bologna, dalla quale si percorre il portico più lungo del mondo (composto da 666 archi, conta quasi 3800 metri), che conduce al Santuario della Beata Vergine di San Luca. Si raggiunge poi l’opera idraulica in muratura più antica d’Europa ancora in funzione, ovvero la chiusa di Casalecchio. Stendhal rimase molto colpito da questo luogo, e il 17 gennaio 1817 appuntò: “Vado quasi ogni mattina a Casalecchio, passeggiata pittoresca alle cascate del Reno”.

Attraversata l’Oasi di San Gherardo, ecco apparire Monte Adone. Qui, oltre a vedere un bellissimo panorama, può capitare di sentire il ruggito di un leone o l’urlo delle scimmie, data la vicinanza con il Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica. Nella Riserva Naturale Contrafforte Pliocenico invece è possibile trovare fossili e conchiglie, siccome questo luogo era bagnato dal mare circa 5-2 milioni di anni fa. Madonna dei Fornelli, frazione del piccolo comune di San Benedetto Val di Sambro, è una delle tappe più amate dai turisti che attraversano la Via degli Dei. Arrivati a Firenzuola, valicato il confine tra Emilia-Romagna e Toscana, si incontra il cimitero della Futa: con la sua particolare forma a spirale, è il più grande cimitero tedesco italiano (custodisce oltre 30.000 salme). Nel museo di Sant’Agata Mugello c’è una meravigliosa mostra con personaggi in movimento realizzati a immagine e somiglianza dei reali abitanti del paese, immortalando così vita, costumi e abitudini delle generazioni precedenti.

Nel vicino sito archeologico di Montaccianico sorgeva un castello divenuto talmente importante per la famiglia degli Ubaldini che fu distrutto dalla Repubblica fiorentina con damnatio memoriae e divieto di costruire in quell’area. Dante ci soggiornò nel 1302. Di maggiore fortuna invece il Castello del Trebbio: costruito da Cosimo de’ Medici, ha ospitato personaggi illustri come Lorenzo il Magnifico e Amerigo Vespucci. Quasi a destinazione, si arriva a Fiesole.

Dal Monte Ceceri si gode di un’incredibile veduta di Firenze. Pare che Annibale sia passato proprio qui durante la sua marcia su Roma. Dal colle fiesolano inoltre, nel 1506, è riuscito il primo esperimento di volo umano della storia: Leonardo da Vinci collaudò la sua Macchina del Volo con alla guida Tommaso Masini.

Si dice che il veicolo planò per oltre mille metri. La Via degli Dei termina a Firenze, nella Piazza del Duomo, al cospetto di opere inestimabili come la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Cupola di Brunelleschi (la più grande cupola in muratura mai costruita), il Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni.

Tratto dalla ricerca Piccoli comuni e cammini d’Italia

Tappa 1: Bologna – Casalecchio di Reno – Sasso Marconi – Badolo 21,3 km

Dalla stazione FS di Bologna, si inizia il cammino della Via degli Dei lungo Via Indipendenza, che ci conduce alla magnifica Piazza Maggiore, il vero punto di partenza o di arrivo della Via degli Dei.

Da Piazza Maggiore, si svolta su Via d’Azeglio, passando accanto alla casa di Lucio Dalla. Svoltiamo poi a destra su Via Farini e a sinistra su Via Collegio di Spagna, che ci conduce a Via Saragozza. Qui, possiamo acquistare il cibo per il pranzo della prima tappa e godere degli ultimi negozi e bar. Arrivati all’Arco del Meloncello, iniziamo a percorrere il famoso portico più lungo del mondo, che ci porta al Santuario della Beata Vergine di San Luca.

Dopo aver chiesto “una grazia” come i veri bolognesi, dobbiamo ridiscendere verso Casalecchio di Reno, seguendo la strada asfaltata sulla destra su Via de’ Brègoli (CAI 112A), che ci conduce al Parco Talon attraverso un bellissimo bosco alberato. Al bivio incontrato all’inizio del sentiero, entrambe le direzioni vanno bene, ma il sentiero di destra è più breve e ripido, quindi evitiamo di prenderlo se c’è pioggia. Arrivati al parco, proseguiamo lungo la riva destra del fiume Reno, dove incontriamo i primi cartelli della Via degli Dei e del sentiero CAI 112.

Proseguendo verso Sasso Marconi, raggiungiamo l’Oasi Naturalistica di San Gherardo, un luogo di tutela e conservazione della flora e della fauna locale. Qui, possiamo praticare birdwatching, trekking e nordic walking e conoscere meglio la geologia e la morfologia del territorio. L’Oasi dispone anche di una “Casa della Natura”, un centro di documentazione e divulgazione scientifica, dove è possibile approfondire lo studio delle specie autoctone e degli ambienti naturali delle zone umide.

Superata l’Oasi Naturalistica di San Gherardo, si continua lungo la strada asfaltata fino a raggiungere il bivio Sasso/Pontecchio e si svolta verso Sasso. Si risale poi lungo Via Vizzano, e arrivando alle “Ganzole” (CAI VD), si può raggiungere Sasso Marconi o proseguire per Badolo.

Arrivati ai Prati di Mugnano, entriamo nel Parco e superiamo il parcheggio per arrivare alla “Piazza”. Proseguiamo seguendo il sentiero CAI 122 VD che svolta bruscamente a sinistra poco prima del quadrivio della Commenda (se ci troviamo lì, torniamo indietro di 50 metri). Proseguendo lungo via delle Orchidee, svoltando a destra sulla Provinciale di Badolo arriveremo al Giardino Botanico Nova Arbora. Seguendo la strada asfaltata e mantenendoci sulla sinistra, arriveremo a via delle Valli.

Tappa 2: Badolo – Brento – Monzuno – Madonna dei Fornelli 28 km

Proseguendo lungo il sentiero, si arriva a Brento e si costeggia il Centro di Tutela e Ricerca per la Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone. Si svolta bruscamente a destra e si segue la strada che porta alla cima di Monte Adone (seguendo il sentiero CAI 110 Monte Adone). In caso di forti piogge o stanchezza, si può evitare questo tratto scegliendo il sentiero diretto per Brento. Arrivati al cuore del Contrafforte Pliocenico e alla Croce di Monte Adone, prendetevi il tempo per godervi il silenzio e l’incredibile panorama.

Scendendo verso Brento, si arriva all’abitato con un centro sportivo, che offre servizi, bar e una trattoria dove potersi riposare prima del lungo tragitto che conduce a Monterumici e poi a Monzuno. In passato il percorso era costituito da un lungo tratto asfaltato, ma nel 2021 grazie all’impegno del Comune di Monzuno e dei volontari CAI, è stato sostituito da un percorso più immerso nella natura. Tuttavia, per chi fosse stanco, lungo la strada principale, in località Bivio Furcolo, c’è la possibilità di prendere un autobus di linea fino a Monzuno (tenete presente che a causa dell’emergenza covid potrebbe essere necessario acquistare il biglietto prima di salire sul bus o usare le app).

Arrivati a Monzuno (dove potrete rifocillarvi e riposarvi, questo luogo può anche essere un’ottima alternativa come tappa se decidete di percorrere la Via degli Dei in 6 giorni), partite da Piazza XXIV Maggio e proseguite sulla strada asfaltata in direzione Madonna dei Fornelli. Superate il bivio per Loiano e andate verso i campi sportivi, svoltando a destra su una larga carrareccia in salita. Dopo circa 20 minuti, si raggiunge la località “Campagne”, dove è segnalato il percorso CAI 019 – VD.

Attraversate un cancelletto in un bellissimo bosco di castagni (seguendo il sentiero CAI n.° 19) fino a raggiungere il ripetitore Telecom, già identificato il giorno precedente da Monte Adone. Da qui, seguite la strada sterrata fino alle case di Le Croci, salite brevemente fino al Monte Galletto e poi proseguite sulla strada sterrata per raggiungere Madonna dei Fornelli (circa 3 ore da Monzuno).

Tappa 3: Madonna dei Fornelli – Passo della Futa 17 km

Iniziate questa terza tappa della Via degli Dei da Madonna di Fornelli e seguite il sentiero CAI 019 verso Pian di Balestra. Superate il bivio di Pian di Balestra e proseguite lungo la Via degli Dei e la Strada Romana, entrando nel bosco al di là di un piccolo cancello sulla sinistra. Dopo pochi metri potrete ammirare i resti della Flaminia Militare, un’antica strada romana risalente al 187 a.C. che vi accompagnerà per diverse tappe del percorso.

Proseguite lungo il sentiero fino a un cancello ben identificabile da una scritta rossa che recita “Chiudere il cancello grazie”. Oltrepassato il cancello, vi ritroverete in un ampio spazio con una casa in sasso sulla destra (Località “I Capannoni”). Proseguite lungo il viale sterrato e al bivio successivo girate a destra, seguendo il sentiero CAI 019.

Continuate il percorso fino alla Piana degli Ossi, dove potrete ammirare i resti di 6 antiche fornaci risalenti presumibilmente al II secolo a.C. Proseguite verso il Passeggere, girando a sinistra all’incrocio successivo. Al prossimo bivio, girate a destra e incontrerete un laghetto artificiale da costeggiare fino alla fine della recinzione. Continuate a camminare verso sinistra in salita fino a uscire dal bosco e a raggiungere la radura delle Banditacce.

Proseguite verso sud lungo il sentiero in leggera salita fino alla cima delle Banditacce, il punto più alto del percorso (circa 1200 m). Dopo alcuni metri, raggiungerete anche il Poggiaccio, che segna la metà del tragitto tra Bologna e Firenze. Continuate il percorso scendendo verso sinistra e ammirando i numerosi reperti dell’antica strada romana ben conservati. Raggiungerete poi le falde di Poggio Castelluccio e, seguendo la segnaletica, scenderete a destra fino a entrare in un bosco di conifere. Proseguite dritti seguendo sempre le indicazioni per la Futa fino a raggiungere la strada asfaltata che porta al Passo della Futa, SS 65.

Se si sceglie di pernottare a Monte di Fo’ o Santa Lucia, dopo aver superato il Cimitero Germanico, si arriva ad una rotonda dove bisogna girare a destra e individuare il cartello CAI 52 sulla sinistra, indicante il sentiero per “Santa Lucia – Monte di Fo'”. Si scende lungo il sentiero a sinistra e si prosegue per altri 3 km seguendo le indicazioni fino ad arrivare al bivio finale. A sinistra si raggiunge Monte di Fo’, mentre a destra si arriva a Santa Lucia.

Se si opta per una sosta a Traversa, alcuni chilometri prima di arrivare al Passo della Futa, si troveranno le indicazioni sulla sinistra per scendere verso la località. Il giorno successivo, percorrendo la statale della Futa, si arriverà rapidamente al Cimitero Germanico.

Infine, se si sceglie di pernottare a Firenzuola o Covigliaio, molte strutture offrono il servizio di andata e ritorno verso il Passo della Futa, anche tramite taxi locali. Contattando le attività ricettive, sarà possibile concordare questo servizio.

Tappa 4: Passo della Futa – Sant’Agata – San Piero a Sieve 21 km

Se avete pernottato a Futa, continuate dritto e superate la cabina Enel sulla destra. Se invece avete alloggiato a Monte di Fo o Santa Lucia, seguite la strada asfaltata fino a incontrare una sbarra bianca e blu sulla destra, superatela e seguite le indicazioni GEA verso località Apparita. Al bivio ben segnalato, prendete il sentiero CAI n°00 che vi porterà a Monte Gazzaro.

Seguite il sentiero che sale lungo il crinale della collina fino a raggiungere la Croce di Monte Gazzaro (1125m) [NB: al momento la croce è caduta e deve essere ancora ripristinata]. Il sentiero che porta alla cima della collina non è consigliato in caso di maltempo e non è percorribile in mountain-bike, in questi casi scendete al bivio sulla destra. Vicino alla croce di Monte Gazzaro c’è una piccola struttura in pietra con un contenitore in metallo che contiene il “libro vetta”, un quaderno dove chi vuole può scrivere i propri pensieri. Continuate lungo il crinale e scendete con attenzione poiché lo spazio è stretto e il terreno può essere scivoloso.

Arriverete ad un grande spiazzo, il Passo dell’Osteria Bruciata. Qui un tempo c’era una locanda famosa per i suoi piatti di carne “umana” cucinati dal proprietario dopo aver derubato e ucciso i suoi ospiti. Seguite il sentiero CAI n°46 verso Sant’Agata. Arriverete ad una vecchia casa semidiroccata, “Riarsiccio”, e al successivo bivio sulla destra. Qui ci sono due cartelli, se girate a sinistra prenderete il sentiero CAI n°46b verso Sant’Agata, se girate a destra continuarete sul sentiero iniziale n°46 verso Sant’Agata-San Piero a Sieve. Dovete seguire il secondo cartello e girare a destra. Il sentiero vi porterà ad una strada sterrata che poi diventa asfaltata. Se girate a sinistra potrete visitare Sant’Agata del Mugello, un borgo fuori dal tempo con una chiesa affascinante e antica, la Pieve, e i suoi musei.

Se volete raggiungere San Piero a Sieve, vi consigliamo di prendere la strada sterrata a destra parallela alla Strada Statale verso Gabbiano, segnata come CAI n°46. La strada diventa asfaltata e vi porterà a San Piero a Sieve.

Tappa 5: San Piero a Sieve – Bivigliano – Vetta Le Croci 18 km

Partendo dal centro storico di San Piero a Sieve, seguite la strada con indicazioni per la Fortezza Medicea. Svoltate a destra sulla strada bianca e continuate a camminare seguendo la segnaletica CAI Bo-Fi. Presto avrete la possibilità di fare una deviazione per visitare la Fortezza Medicea di San Martino, purtroppo chiusa al pubblico. Questa fortificazione si trova su una collina e domina l’abitato di San Piero a Sieve e gran parte del Mugello. Fu costruita su richiesta di Cosimo I de’ Medici per proteggere i possedimenti della famiglia e dello Stato Fiorentino, nonché per rispondere alle richieste delle popolazioni locali stanche dei saccheggi perpetrati da eserciti e bande del nord. La Fortezza Medicea è considerata una delle fortificazioni italiane più estese di tutti i tempi.

Continuando a camminare, arriverete a una strada asfaltata. Svoltate a destra, percorrete pochi metri, attraversate la strada e prendete lo sterrato sulla sinistra che indica “Trebbio, Cadenzano”. Proseguite sul sentiero fino a un grande bivio, dove svoltate a sinistra in salita. Continuate sulla Via degli Dei e incontrerete sulla destra un tabernacolo del 1664. Proseguite lungo la strada che sale leggermente e godetevi il panorama incantevole circostante con le distese di ulivi. Continuate fino a raggiungere la località Trebbio e fate una deviazione per visitare il Castello del Trebbio.

Seguite le indicazioni CAI 17 Bo-Fi Bivigliano e continuate a camminare attraverso il bellissimo paesaggio del Mugello con ulivi, borghi e tabernacoli. Proseguite dritti fino a raggiungere la strada statale per Firenze, girate a sinistra per Tagliaferro e seguite i segnali CAI per Bivigliano. Svoltate a sinistra nel bosco seguendo il sentiero CAI 00 e CAI 00-60 e continuate sulla strada bianca. Arriverete a un piccolo spiazzo di nome “Camporomano” dove il sentiero riprende a destra nel bosco. Continuate lungo il tracciato fino a raggiungere una strada asfaltata e potrete ammirare la Badia del Buonsollazzo sulla destra. Proseguite sulla strada fino a raggiungere il cartello per Monte Senario sulla sinistra.

Il percorso continua in salita fino a raggiungere un cancello che conduce ad una strada asfaltata che porta al Convento di Monte Senario. Dopo una pausa presso il punto di ristoro dei frati, prendete la strada sterrata sulla destra che costeggia il Convento, scendete lungo il viale alberato e seguite il sentiero che scende nel bosco sulla sinistra e che alla fine vi condurrà ad una strada asfaltata.

Se dovete pernottare a Bivigliano, prendete via della Fittaccia e in circa 10 minuti raggiungerete il paese, dove oltre alle strutture ricettive troverete anche diversi negozi.

Continuate lungo la strada fino a quando il sentiero riprende verso Vetta le Croci alla vostra sinistra, dopo circa mezz’ora di cammino immersi nel verde. Quest’ultimo tratto che conduce ad Olmo è completamente aperto in una distesa di campi con panorami mozzafiato. Se guardate bene in lontananza potrete ammirare da lontano sia Fiesole che Firenze.

Tappa 6: Vetta Le Croci – Fiesole – Firenze 18 km

Se avete trascorso la notte ad Olmo, risalite verso Vetta le Croci e seguite il sentiero con le indicazioni per l’Alberaccio. Attraversata la strada asfaltata, continuare sul sentiero CAI numero 2 che sale verso Poggio Pratone, da dove potrete godere di una vista spettacolare su Firenze. Dal Pratone, scendete lungo la strada sterrata fino a Monte Fanna e poi proseguite lungo la strada asfaltata, attraversando la frazione di Borgunto, per raggiungere Piazza Mino a Fiesole.

C’è anche una variante interessante: il Sentiero di Stilicone, creato da un gruppo di volontari che hanno ripercorso un evento storico. Nel 405 d.C., gli Ostrogoti, al comando del Re Radagasio, invasero l’Italia da Nord e si sparsero in molte località, compresa Firenze. Tuttavia, il generale romano Stilicone sconfisse gli Ostrogoti a Montereggi. Il toponimo Vetta le Croci sopra l’Olmo si riferisce alle molte sepolture che seguirono la battaglia.

Per arrivare in Piazza della Signoria a Firenze, potete scegliere tra tre opzioni: prendere l’autobus numero 7 da Piazza Mino di Fiesole, percorrere il sentiero CAI numero 7 che sale a Monte Ceceri, o scendere lungo la panoramica Via Vecchia Fiesolana. In ogni caso, non dimenticate di visitare Fiesole e la sua meravigliosa area archeologica.

Guide cartacee La Via degli Dei da Bologna a Firenze

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I 203 Km del percorso attraversano 17 comuni della provincia di Modena e 1 di Bologna, dei quali 7 sono piccoli comuni, tutti raccolti nella parte inferiore della Via Romea Nonantolana, più precisamente nell’area montana. Il percorso si divide in due itinerari: occidentale e orientale, entrambi con punto di partenza a Nonantola, dove è possibile visitare la storica abbazia, in cui è conservato, tra i tanti tesori, il più grande frammento della presunta croce di Cristo. Il monastero è arricchito dai bassorilievi di Wiligelmo, che ritroviamo al Duomo di Modena (patrimonio UNESCO), tappa successiva del percorso occidentale.
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Il cammino di Dante è un percorso di 380 km costituito da un anello che da Ravenna porta a Firenze attraversando l’Appennino, per tornare al punto di partenza risalendo lungo le foreste del Casentino.
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